Torno a Napoli per far germogliare la mia “terra”. Il sogno di Stefania

  • C’è chi non dimentica le proprie radici e torna dove è nato e cresciuto con la voglia di ripiantare il meglio della propria esperienza. La storia di Stefania Salvetti, architetto, che vive la sua lunga carriera affermandosi all’estero, è la consapevolezza di chi, avendo una visione più ampia riesce a prospettare un miglioramento nella propria città.

Un amore forte che la spinge ad acquistare circa 13 anni fa una terra abbandonata di 2000 mq in Vico Paradisiello nel polmone verde della collina di Capodimonte.

Prendersi cura della città attraverso la terra

Stefania si innamora da subito di questo luogo, un posto anticamente a forte vocazione rurale, e capisce che partendo dal ripristino degli spazi vuoti e delle terre incolte può prendersi cura della propria città.
Vico Paradisiello è un pezzo di terra e di storia tra la collina di Capodimonte e l’Orto Botanico di Napoli con forti problematiche idrologiche, da restaurare e ripristinare.

La passione per le piante unita alla professione di architetto la spingono ad occuparsi di questa collina, sede di antiche campagne con vista meravigliosa sul Vesuvio. Stefania si rende conto che così sta garantendo una manutenzione all’interno della città e il pensiero va al recupero di  terreni abbandonati e a progetti di coltivazione del proprio cibo: nasce la sua associazione “URBANJUNGLENAPOLI”.

Attenta, critica, forte e motivata Stefania Salvetti investe le proprie capacità e competenze in progetti di natura sociale; uno di questi è Argo, un’associazione che si occupa di supportare ragazzi con disabilità importanti insegnando loro ad avere una percezione nuova delle cose che ci circondano.

In un primo momento affronta la progettazione di un’area verde all’interno del cortile di un antico complesso monumentale del 500, sede di FOQUS (Fondazione Quartieri Spagnoli).
All’interno vive l’associazione Argo e il cortile oggi, rappresenta il risultato di un’idea di percorsi didattici volti alla creazione di un orto urbano fondamentale per le attività svolte dai ragazzi.
I ragazzi di Argo ritornano alla terra, imparano la coltivazione del proprio terreno, ripiantano alberi e specie ormai dimenticate, si nutrono del cibo che coltivano.

La creazione di orti urbani con scuole e municipalità

L’attenzione di Stefania è sulla possibilità di riconvertire gli spazi urbani creando una rete di cicli produttivi ecologici. Numerosi sono i progetti a cui sta lavorando, da sviluppare attraverso le scuole e con il supporto delle diverse municipalità.

Un esempio, la creazione di orti sociali urbani quali esempi di educazione all’agricoltura e all’alimentazione consapevole per sensibilizzare ed avvicinare le nuove generazioni.

Il ritorno a Napoli

Stefania perché sei tornata a Napoli?

“Ho avuto da sempre una forte esigenza di ritornare. Credo che se hai l’opportunità di vivere come me all’estero sei in grado di riconoscere e apprezzare il meglio che c’è qui. Se devo fare qualcosa di nuovo preferisco costruirlo nella mia città. Torno tentando di dare un apporto.”

Un aggettivo per descrivere Napoli

“Napoli è una realtà che vive nel e del suo perenne contrasto. Napoli dialettica, città che trova nella sua contraddizione la sua più grande forza e bellezza.”