Respiriamo Arte: 5 giovani salvano la Chiesa della Seta

La missione e la grande volontà di un gruppo di laureati

Parliamo dell’Associazione Culturale Respiriamo Arte e del progetto di recupero della Chiesa dell’Arte della Seta. Non sempre il proprio percorso di studi ci fa sperare nel lavoro dei nostri sogni. Quante volte abbiamo fatto questa riflessione? Eppure i sogni vanno e devono essere coltivati. In fondo, viviamo in vista soprattutto di ciò che desideriamo perché è questo che ci garantisce la vera felicità.

A Napoli le difficoltà sono tante e diverse ma un gruppo di ragazzi è riuscito ad emergere. Non si tratta di un caso ma di una grande volontà.

Rimboccarsi le maniche e riaprire luoghi e tesori inaccessibili da più di trent’anni

Un gruppo di studenti universitari specializzati in campo artistico e letterario, con una grande voglia di riscattare il proprio percorso formativo e i tanti anni di studio sui libri pensano di unirsi e fare squadra, rischiando e restando qui, nella propria città.

E’ questa la missione di Massimo Faella, Simona Trudi, Angela Rogliani, Marcello Peluso, Francesca Licata. Cinque ragazzi animati da una forte passione: salvaguardare e promuovere il patrimonio culturale della nostra città. Decidono autonomamente di aprirsi una strada e di crearsi un futuro. Nasce nel 2013 l’ Associazione Culturale Respiriamo Arte.

Con il consenso del parroco Padre Mariano Imperato, l’ Associazione Respiriamo Arte si occupa della riscoperta e valorizzazione della Chiesa dell’Arte della Seta: Complesso dei SS. Filippo e Giacomo.

A Napoli, nel ventre del centro storico, questa squadra organizza percorsi di visita guidata riportando alla luce quel volto di Napoli quale importante centro di produzione e lavorazione della seta.

Un progetto di valori, sogni, condivisione

Sono stati anni difficili, racconta Francesca Licata, una delle voci di questo piccolo “coro” che lavora attivamente nel quotidiano impegnandosi in prima persona a fronteggiare le più piccole e grandi sfide di chi vive in questa città.

Mesi trascorsi in archivio e biblioteche oltre un lavoro di ricerca attento e dovizioso. Non finanziati da nessuno, questo gruppo di ragazzi si muove nel quotidiano per fronteggiare i continui interventi di pulizia, manutenzione e consumo con il sostegno e i ricavi delle visite guidate.

Un progetto di valori, di sogni e di condivisone e che si pone tra gli obiettivi a lungo termine una serie di lavori tecnici; il restauro del pavimento in cotto e maiolicato della chiesa, la messa a nuovo della scala di accesso agli scavi archeologici e della cripta insieme alle opere d’arte qui conservate.

Il sogno di questa squadra? Trasformare questi piccoli depositi sotterranei in un vero e proprio museo dell’arte serica che tra il 1580 e il 1630 diede fama e lustro alla nostra città.

Francesca Licata: “La strada da fare è tanta ma non ci si dispera. Siamo una squadra, una famiglia e tutto questo condito con la voglia di rischiare e tanta professionalità ci da la forza di andare avanti”.